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V. La moda di Positano

La moda Positano, nata intorno alla fine degli anni Cinquanta, è il frutto dello sviluppo di un'antica vocazione produttiva e commerciale.
Già nella prima metà dell'Ottocento Positano era rinomata per la tessitura del canovaccio, la classica tela di iuta, ma prima ancora vi era sorta la manifattura che ruotava attorno ai filugelli. Scomparsi i bachi da seta per malattia e industrializzato il canovaccio, gli abitanti del luogo vollero rinnovare la propria tradizione tessile lasciando libero gioco alla fantasia e allo spirito di iniziativa.
Idea geniale fu quella di impadronirsi del bikini. Gli abitanti di Positano furono i primi sia ad importarlo che a decretarne il successo, già nel 1959. Il bikini costituì comunque solo il primo passo, a cui poi si aggiunsero gli abiti da mare e quelli da sera.
L'ambiente raffinato e cosmopolita svolse un ruolo di primo piano nel definire l'inconfondibile eleganza del vestire Positano. Tutto era speciale, originale, rigorosamente fatto a mano: dai sandali intrecciati ai parei sgargianti, dai costumi da bagno ai prendisole e ai bermuda, montagne di tessuto luminoso e coloratissimo venivano magistralmente tagliate da sconosciuti sarti del posto, su misura e nello spazio di un mattino.
Il tessuto, misto lino o crèpe de chine, seta o georgette, cotone o lino, è sempre fresco e naturale. I colori ricorrenti vengono attinti proprio dal paesaggio positanese e spaziano dal blu marino e celeste al verde dei Monti Lattari, al rosso dei tramonti all'orizzonte fino al bianco e al giallo solare. I motivi sono una mescolanza di disegni floreali o arabescati barocchi, talvolta ispirati alle stampe degli anni Cinquanta e Sessanta di Emilio Pucci ma sempre calati nella realtà positanese, rielaborati e resi assolutamente unici.
Tra i primi artigiani della moda fu mastro Alfonso, che con intuito davvero eccellente si mise in proprio e cominciò a far pantaloni per uomo su misura e in poche ore. Poi vennero tanti altri artigiani e veri e propri stilisti, che in breve riuscirono a ritagliarsi uno spazio nel mercato.
Pizzi e merletti, la tecnica del tinto in capo (la colorazione che avviene dopo la confezione degli abiti) e la vasta gamma delle policromie danno alla moda Positano quel "quid" di unico ed esclusivo apprezzato in tutto il mondo. Eppure, anche nell'epoca del mercato globale, è difficile dimenticare come alla base di tanta fortuna vi sia l'abilità artigiana: non a caso i produttori che cuciono e tagliano sono gli stesso che commercializzano la merce.
 
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