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Presentazione

Cenno geografico
Tredici comuni disposti lungo il versante dei Monti Lattari affacciato sul golfo di Salerno, tra gli oltre 1300m del Monte Cerreto e il mare. Rilievi aspri e versanti strapiombanti, alte scogliere che precipitano in mare tagliate dalle gole dove scorrono i torrenti alimentati dai bacini della dorsale montuosa, fondali profondi già a pochi metri dalla costa, piccoli centri sorti allo sbocco delle vallate, o sui pianori della fascia collinare: questa è la Costa d'Amalfi. La vegetazione spontanea muta al variare dell'altimetria, sfumando dalla fascia costiera del carrubo e dell'olivastro a quella del leccio, alla fascia già quasi montana dell'ontano napoletano e del castagno. Anche i paesaggi agrari si susseguono dalla magnifica collina terrazzata dei limoni, delle viti e degli ulivi fino ai fitti boschi dei castagni. Le rocce sono calcaree, dolomitiche, ricoperte da arenarie o dai detriti piroclastici provenienti dall'attività intermittente del complesso vulcanico Monte Somma - Vesuvio, e che da 300.000 anni fa in poi i venti hanno trasportato fin qui. Se l'attività vulcanica ha condizionato in ogni epoca l'abitabilità dell'area, i materiali depositati contribuiscono a determinarne l'alto grado di instabilità: soggetta a distacchi di massi dalla roccia affiorante, a frane, smottamenti e colate rapide di fango in occasione di precipitazioni particolarmente intense, la Costa d'Amalfi è un territorio fragile, continuamente esposto ad un forte rischio idrogeologico. I centri costieri sono sorti sulle conoidi di deiezione dei torrenti, sulle piccole spiagge formatesi a seguito degli eventi alluvionali che da sempre determinano l'oscillazione, avanti e indietro, della linea di riva.

Cenno storico
Gli uomini hanno scelto e abitato la Costa d'Amalfi, fin dal Paleolitico. L'irruzione della storia è segnata dalle navi che veleggiavano lungo le rotte commerciali del Mediterraneo, e dall'arrivo degli Etruschi. Se la presenza greca è ancora avvolta da un alone di mistero, è certo che i Romani trasformarono la costa in luogo di ozii e frivole villeggiature, mentre nell'entroterra agricolo sorgevano le ville rustiche. Vennero poi la guerra greco-gotica e il dominio dei Bizantini e fu allora che Amalfi iniziò a crescere e ad affermarsi, fino a divenire la potente Repubblica marinara capace di giostrarsi - un po' con le armi, un po' con una sapiente politica estera - tra Longobardi, Saraceni e Impero d'Oriente. Persa l'indipendenza con i Normanni, la decadenza fu segnata dal passare di mano in mano del feudo durante l'epoca angioina ed aragonese, fino alla morte dell'ultimo duca nel 1582 e al passaggio, come terra demaniale, al Regno di Napoli.
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