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Amalfi si affaccia sul mare con il caratteristico insieme di case aggrappate alla roccia, stradine che si inerpicano tra archi e angiporti e antiche torri a guardia del paese. Fondata dai Romani, affonda le sue radici intorno al IV d.C..
La leggenda più diffusa sulle origini di Amalfi narra dell'avventura epica di una gruppo di famiglie romane che, ai tempi dell'imperatore Costantino, volevano lasciare Ravenna e trasferirsi a Costantinopoli, ma furono sorprese da una violenta tempesta e costrette a rifugiarsi sulle coste della Dalmazia. Interpretato l'accaduto come cattivo auspicio, cambiarono rotta e si diressero nel Tirreno dove fondarono un villaggio vicino Palinuro, chiamato Melphe. Da qui continuarono ad esplorare i posti vicini e scoprirono un luogo ben protetto e ricco d'acqua, dove decisero di stabilire una colonia: il posto della gente venuta da Melphe, in latino "A Melphe", la futura Amalfi.
L'affermarsi come Repubblica Marinara nell'Alto Medioevo, gli intensi rapporti con il mondo arabo e bizantino, ne fecero una città ricca e opulenta in tutto il Mediterraneo. Famosa per i suoi traffici e le sue relazioni diplomatiche, legò il suo nome alla bussola di Flavio Gioia ed alle Tavole Amalfitane, il primo tra i codici di diritto marittimo. La carta bambagina, che ancora oggi si fabbrica nelle vecchie cartiere, sostituì le pergamene degli atti curiali nel Ducato di Napoli ed i limoni, nella varietà esclusiva dello sfusato amalfitano, varcarono i confini nazionali. Il valore artistico e architettonico dei suoi monumenti, il folclore, le tradizioni, rendono Amalfi una delle maggiori mète turistiche a livello internazionale.
 
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