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Nei terrazzamenti delle vigne e dei limoneti, ma anche nel fitto del bosco di castagni che segna il confine tra la collina e la montagna e in mare, al largo, dove i pescatori aspettano come sempre le alici: è qui che si ritrova un patrimonio di saperi, pratiche e consuetudini che silenziosamente, giorno dopo giorno, plasmano il paesaggio e garantiscono la sopravvivenza di prodotti e sapori inconfondibili.
I vini Doc, i limoni Igp, gli squisiti formaggi e le castagne non si spiegherebbero senza i vitigni autoctoni impiantati dai Romani, senza i sapienti pergolati che proteggono le piante di uva e di limone, senza i tempi e i modi e le assidue attenzioni di pratiche colturali secolari o millenarie, senza le tecniche e i procedimenti forti dell'esperienza e della pratica dei luoghi.
I vini Doc, i limoni Igp, gli squisiti formaggi e le castagne non si spiegherebbero senza i vitigni autoctoni impiantati dai Romani, senza i sapienti pergolati che proteggono le piante di uva e di limone, senza i tempi e i modi e le assidue attenzioni di pratiche colturali secolari o millenarie, senza le tecniche e i procedimenti forti dell'esperienza e della pratica dei luoghi.
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