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007 - Leggende di Scala

LEGGENDE DI SCALA


COMUNE:
Scala


DESCRIZIONE:
La campana
Molto tempo fa partirono degli uomini da Agerola e degli altri da Scala per giungere a S. Maria dei Monti. Era una specie di gara, in quanto chi arrivava prima in cima alla montagna e prendeva la donna morta che si trovava lì, veniva in possesso anche di una campana. Essi partirono, ma gli Agerolesi risultarono più veloci e distanziarono gli Scalesi. Questi ultimi, visto che entrambi i gruppi portavano delle croci che avrebbero dovuto capovolgere al momento in cui sarebbero giunti al luogo dove c'era la defunta, la capovolsero e cominciarono ad intonare dei riti funebri. Gli Agerolesi sentendo ciò pensarono che gli Scalesi fossero giunti sul posto e quindi tornarono a casa. Gli Scalesi si nascosero e, dopo che gli avversari furono discesi, andarono nella casa delle defunta e la portarono a Scala insieme alla campana, che attualmente si trova di fronte alle scuole elementari e che suona ogni qualvolta muore qualcuno del paese.
Il bambino d'oro
Diversi anni fa un uomo chiamato Filippo il brigante fu arrestato e condotto in prigione. Egli era appunto un brigante e aveva lasciato la moglie e i figli a Scala. Dalla prigione egli scrisse una lettera alla moglie nella quale le diceva che in un luogo chiamato "Fontaniello" vi era una carcara. Entrando sulla destra avrebbe dovuto scavare nella parete e lì avrebbe trovato un bambino d'oro che avrebbe dovuto prendere non dicendo niente a nessuno. Quando la moglie ricevette la lettera, andò da un amico e gli chiese di leggergliela poiché non sapeva leggere. Egli la incominciò a leggere, ma quando arrivò alla parte riguardante il bambino d'oro cambiò tutte le parole e non le disse niente di tutto ciò. L'indomani l'amico si recò al luogo segnalato nella lettera, forò la parete e trovò il bambino d'oro, che portò via e quindi la signora rimase solo con la lettera.


MODALITÀ DELLA FRUIZIONE ATTUALE:
È possibile venire a conoscenza di queste leggende solo chiedendo agli abitanti del posto.

OPPORTUNITÀ:
Ad opera degli enti turistici locali potrebbe pubblicarsi un opuscolo nel quale raccogliere tutti i miti e le leggende della Costiera amalfitana. Simile patrimonio, prettamente immateriale, per essere compreso dai visitatori necessita di un'interpretazione e di una presentazione particolarmente attente ed accurate. Le leggende riconducibili a luoghi specifici dovrebbero inoltre divenire parte integrante della loro presentazione (nel caso di Scala, si pensi alla campana e alla carcara dove è tuttora possibile riconoscere la nicchia del bambino d'oro).


RIFERIMENTI A DOCUMENTAZIONE GRAFICA E FOTOGRAFICA:



BIBLIOGRAFIA:
Assente. Sono state impiegate fonti orali.


SCHEDE COLLEGATE:
I da 76 a 86
II -
III -
IV 1, 2
V 1, 2, 3, 4, 5, 7, 9, 11, 12, 14, 16, 17
VI 4
VII 7, 9, 11
VIII 2, 3, 4
IX 1, 2, 5
X 2
XI 5



Compilatore:
Patrizia Palumbo

 
Approfondimenti
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