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Le edicole votive

Le edicole votive diffuse in tutti i centri della Costa d'Amalfi sono costituite da una piccola riproduzione di un'immagine sacra (la Vergine o un santo, raramente una scena) posta all'angolo di una strada o sul muro di una casa. Centinaia se ne possono contare, percorrendo le strade e i vicoletti dei centri.
Dal punto di vista antropologico le edicole si ricollegano al sentimento religioso popolare che in ogni tempo, dall'antichità ad oggi, ricerca la rassicurante protezione divina nei fatti della vita. Questa spiegazione giustifica anche la maggiore diffusione delle edicole nei paesi costieri rispetto a quelli della fascia collinare: la presenza di un'attività pericolosa come la pesca, infatti, spingeva gli abitanti ad avere sempre, diciamo pure a "portata di preghiera" un'icona della Madonna o del Santo protettore, per implorare una pesca fruttuosa o un ritorno insperato. Il rispetto per il sacro e per i Santi, sentiti come tramite con Dio, è presente soprattutto nel mondo marinaro ed è fatto anche di riti apotropaici o di vera e propria superstizione. Basti pensare ai simboli presenti sulle barche: la Croce sul punto più alto dell'albero o dello scafo, l'immagine dell'occhio sulla fiancata, lo stesso nome della barca che solitamente è "Maria Santissima", "S. Andrea" per gli amalfitani, "S. Pietro" per i cetaresi e così via. È insomma nel mondo marinaro che il rapporto tra religione ed arte meglio si concretizza.
Al di là di questa spiegazione, altre possono esserne ritrovate per illuminare questo fenomeno che ha anche al di fuori della Costa d'Amalfi esempi importanti. Qualche studioso_1 ha evidenziato l'utilità, in assenza di illuminazione pubblica, di queste edicole illuminate dalla luce di lumini per indicare la via nelle ore notturne; molte di esse sono poste a "protezione" di porte urbiche (stupenda quella posta sulla porta di accesso ad Atrani da N), altre sono riferite ai Santi che danno il nome ad un rione, o rimangono a ricordo di una chiesa non più esistente.
In conclusione, le edicole votive rappresentano l'elemento religioso che travalica il luogo deputato al culto, la chiesa, per farsi quotidiano, per essere cioè "fruito", se così si può dire, in qualunque momento e circostanza. Possono inoltre rappresentare la prosecuzione della presenza già nell'architettura ecclesiastica maggiore di riproduzioni pittoriche o a rilievo sulle facciate esterne (soprattutto nelle lunette delle porte), inserite non solo come decorazioni ma proprio per avvicinare il sacro al quotidiano.
Chi vedeva e vede un'edicola capisce subito a quale santo è dedicata o a quale aspetto del culto mariano si riferisce perché è un prodotto religioso popolare, per il quale l'immediatezza iconografica è caratteristica necessaria. Tuttavia, dal punto di vista artistico, l'edicola non ha nulla a che vedere con l'approssimazione o il suggerito ma presenta i caratteri di una vera e propria opera d'arte, nella quale ogni elemento rientra in una composizione logica ed artistica ben meditata.
Per quanto riguarda la datazione degli esemplari più antichi, va evidenziato che questi della Costa d'Amalfi si collocano in un momento cronologico di due secoli precedente a quelli della maggior parte del territorio circostante: infatti, se ci basiamo su esemplari con cronologia certa perché datati dall'autore, la più antica edicola è costituita da una mattonella risalente al 1627, presente a Raito e che riproduce Cristo in croce con ai lati S. Antonio da Padova e S. Francesco._2 Certamente, tra le edicole dipinte alcune mostrano caratteristiche artistiche che si collocano prima di questa data.
Dal punto di vista tipologico si le edicole si possono così classificare: edicole in muratura, quindi con rappresentazione mediante affresco; edicole su "riggiole", con immagini su maioliche; edicole con riproduzioni su sagome di legno.
Le più antiche sono quelle ad affresco, dove la tecnica pittorica ha permesso la lunga conservazione delle immagini anche in assenza di interventi di restauro. Le edicole mostrano iconografie semplici, solitamente la Vergine o Santi, senza alcun altro soggetto se non, raramente, figure più piccole identificabili con i committenti. I colori sono pochi e i tratti delle figure sono artisticamente complessi, in rapporto diretto con le iconografie presenti nelle chiese locali. I soggetti più frequenti, oltre ai Santi più cari alla religiosità popolare (S. Antonio, S. Francesco), sono le rappresentazioni della Vergine con il Bambino o semplicemente in trono, accompagnata però da elementi che richiamano le epiclesi delle litanie mariane (es.: caeli porta = una porta; turris eburnea = una torre, maris stella = una stella).
L'affresco è racchiuso in una cornice in stucchi ben evidenziata da riccioli di gusto barocco e presenta un piccolo davanzale per posare il lumino e i fiori. A questa categoria può essere ricondotta una sottoclasse più rara ed elaborata in cui la rappresentazione è a bassorilievo in stucco, non sempre con tratti cromatici e anzi solitamente lasciata nel colore neutro del materiale di costruzione (il soggetto è quasi sempre la Vergine con il Bambino).
Le edicole di "riggiole" hanno un unico luogo di origine e un momento cronologico di maggior diffusione. Con l'ampia produzione di maioliche nelle faenzere di Vietri sul Mare, e soprattutto nel XVIII secolo (anche se abbiamo visto che l'esemplare più antico di rappresentazione sacra su maiolica risale ad un secolo prima), era infatti naturale che si utilizzasse questo supporto per riprodurre immagini sacre, e che da Vietri si diffondessero velocemente in tutta la Costa.
Questa tipologia mostra caratteri più complessi e tipici dei pavimenti maiolicati delle chiese della Costa, a cominciare dalla gamma cromatica che spazia dal blu intenso all'arancio al rosa (stupende le 42 mattonelle che formano il pannello nella piazza di Vietri con la scena del Calvario e paesaggio, datate al 1780)._3 Un'altra caratteristica importante è costituita dagli elementi scenografici, che comprendono il paesaggio naturale con caratteri facilmente riconoscibili nella geomorfologia della Costa oppure oggetti che richiamano alla committenza (stupenda l'edicola posta in una proprietà privata ad Atrani, dove accanto a S. Antonio Abate c'è il maiale, ma anche una fornace, visto che si trova in un vecchio laboratorio ceramico).
Queste edicole hanno solitamente una cornice floreale dipinta sulle stesse riggiole e possono essere formate da una sola mattonella, ma più spesso da almeno quattro formanti un quadrato. In questa tipologia più frequente è la riproduzione della Vergine. Una sottoclasse è costituita da esemplari più moderni in ceramica a bassorilievo, riproducenti le caratteristiche della porcellana e con colori che non vanno oltre l'azzurro e il verde.
Data la delicatezza del supporto normalmente queste rappresentazioni sono contenute in una nicchia e mostrano purtroppo tutta la loro età (le scheggiature sono numerose, anche se i colori sono ben conservati).
La terza tipologia, quella su sagome, è molto più rara e riconducibile ad influenze antropologiche più complesse. La particolarità è data da vari elementi che possono così essere sintetizzati:
- solitamente si tratta di vere e proprie cappelle in miniatura;
- il soggetto, quasi unico, è la riproduzione della scena del Calvario, ridotta in un caso alla sola Croce di Cristo, ma affiancata dai dolenti;
- mostrano una gamma cromatica tendente allo scuro (rosso bruno, marrone, verde muschi);
- esistono pochissimi esemplari, ancora ben conservati grazie alla devozione popolare.
La derivazione culturale e religiosa di queste produzioni appare più complessa, perché più complessa è la disposizione compositiva che riproduce uno schema elaborato (la posizione della Maddalena ai piedi della Croce, nell'edicola di Atrani, è di spalle rispetto a chi guarda) e perché il soggetto unico spinge a pensare ad un rapporto più diretto con le Congreghe dei Battenti presenti in passato in Costa d'Amalfi, i cui riti sopravvivono nelle liturgie penitenziali del Giovedì Santo. Forse queste edicole rappresentano il punto d'arrivo (il Calvario) di una Via Crucis che i Battenti meditavano, cantando in processione, per le vie dei paesi.
Il patrimonio delle edicole votive in Costa d'Amalfi, anche se non rappresenta un unicum all'interno del panorama dell'Italia meridionale, è sicuramente un insieme di opere d'arte da salvaguardare non solo per i suoi caratteri artistici, ma anche perché concretizza i sentimenti religiosi di un popolo fortemente legato alla propria terra.

1_V. Pinto, Le edicole votive di Praiano, Salerno
2_A. Compagnone, Ceramica di Vietri, in Guida della Campania
3_A. Compagnone, art. cit., pag. 580.
 
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