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L'offerta ricettiva

Secondo i dati forniti dall'Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, nel 2003 l'offerta ricettiva degli 11 comuni considerati (esclusi Atrani e Tramonti) ammontava a 364 esercizi. Rispetto alle 529 strutture censite per il 1990, il calo è stato del -31%. Dopo un iniziale incremento, la riduzione del numero di esercizi è stata sensibile soprattutto nei primi anni del decennio. Dopo il 1993 si sono registrate oscillazioni di non grande entità, fino al crollo del 2002 (da 471 a 174 esercizi) e alla ripresa del 2003, che ha riportato il dato a un valore comunque inferiore a quello del 2001 (grafico 3.15).
Il numero degli esercizi alberghieri ha subito una variazione meno significativa rispetto a quella del dato complessivo (-12% tra il 1990 e il 2003). Dai 155 esercizi del 1990 si è passati ai 169 del 1991 e ai 149 dell'anno successivo. Il dato è poi rimasto più o meno costante, pur registrando una lieve e lenta diminuzione fino agli attuali 136 esercizi (grafico 3.15).
Il calo numerico delle strutture nel periodo considerato può essere quasi interamente imputato alla ricettività extralberghiera (-39%). Il numero delle strutture ricettive che ricadono in questa categoria è rimasto stabile tra il 1990 e il 1992 sul valore di 374; è quindi dimuito a 334 rimanendo più o meno costante fino al 2001. Nel 2002 è crollato a soli 39 esercizi, per risalire a 228 nel 2003 (grafico 3.15). Il peso della ricettività complementare sull'andamento del dato generale si spiega considerando la composizione percentuale del dato complessivo: ad eccezione del 2002/2003, la quota degli esercizi extralberghieri è prossima al 70% (tabella 3.09).
La disponibilità di posti letto nei comuni considerati ammontava nel 2003 a un totale di 9290. Rispetto agli 8825 letti del 1990 la variazione è stata del 5%, di segno opposto rispetto a quella del numero di esercizi. Dopo anni di andamento grossomodo costante, nel 1997 si è verificato un aumento significativo. Da allora il dato complessivo si è assestato su valori di poco superiori alla soglia dei 10000 posti letto, fino al crollo del 2002 e alla parziale ripresa del 2003 (grafico 3.16).
Fino al 1996, a fronte della stabilità del numero di letti disponibili negli esercizi complementari, il dato generale segue l'andamento di quello relativo ai posti letto alberghieri, che dopo sensibili variazioni finiscono per assestarsi su un valore del tutto analogo a quello del 1990. A partire dal 1997, il numero di letti nelle strutture alberghiere è rimasto stabile (+3% tra il 1990 e il 2003). Nello stesso anno, i letti disponibili negli esercizi complementari sono notevolmente aumentati, ed è questo aumento ad aver influito sul dato generale. È seguita una nuova fase di stabilità, interrotta dal crollo che nel 2002 ha investito la ricettività extralberghiera parzialmente ripresasi nel 2003 (+12% tra il 1990 e il 2003) (grafico 3.16).
Contrariamente a quanto rilevato per il numero degli esercizi, il contributo percentuale delle strutture extralberghiere al totale dei posti letto non ha mai superato il 33% del 2001 (tabella 3.10): evidentemente, la ricettività complementare è polverizzata in una miriade di esercizi di piccole o piccolissime dimensioni, nonostante la tendenza alla concentrazione che emerge dal confronto tra la variazione del numero di esercizi (-39%) e quella del numero di letti (+12%). Il valore medio di 10 posti letto per esercizio trova riscontro nella classificazione delle strutture per tipologia: i campeggi e i villaggi turistici sono praticamente assenti; l'agriturismo conta un numero irrisorio di aziende di piccole dimensioni; l'83% del totale degli esercizi e ben il 93% dei posti letto corrispondono ad alloggi in affitto (tabella 3.11).
Anche nel caso degli alberghi emerge una tendenza alla concentrazione in un minor numero di esercizi di dimensioni maggiori (si ricordano le variazioni 1990-2003 del numero di esercizi - -12% - e dei posti letto alberghieri - +3% ). Gli alberghi sono comunque rimasti piuttosto piccoli: anche in seguito all'inversione di tendenza degli ultimi 4 anni, nel 2003 si contavano mediamente non più di 26 camere per esercizio (grafico 3.17). Più evidente è la tendenza alla riqualificazione, che trova riscontro nella dotazione di servizi privati nelle camere (grafico 3.18) e nella tendenza degli esercizi a collocarsi nelle categorie superiori (tabella 3.12).
Tra il 1990 e il 2003 il tasso di utilizzazione lorda delle strutture ricettive è aumentato in misura significativa, passando dal 38% al 55%. Mentre il dato relativo agli alberghi ricalca anche nei valori l'andamento generale, il tasso di utilizzazione degli esercizi extralberghieri ha conosciuto un crollo nel 1997 e si è mantenuto al di sotto del 20% fino al 2001, toccando il minimo del 12% nel 1998. Successivamente è rapidamente aumentato, passando al 50% nel 2002 e addirittura al 70% nel 2003 (grafico 3.19).
 
Approfondimenti
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Tabella 3.09 Composizione percentuale del numero di esercizi ricettivi download >>
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Tabella 3.10 Composizione percentuale del numero di posti letto download >>
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Tabella 3.11 Esercizi extralberghieri per tipologia download >>
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Tabella 3.12 Esercizi alberghieri per categoria download >>
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Grafico 3.15 Numero di strutture ricettive download >>
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Grafico 3.16 Numero di letti nelle strutture ricettive download >>
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Grafico 3.17 Rapporto camere/esercizi (esercizi alberghieri) download >>
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Grafico 3.18 Rapporto bagni/camere (esercizi alberghieri) download >>
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Grafico 3.19 Tasso di utilizzazione delle strutture ricettive download >>
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