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L'istruzione, le condizioni abitative e altri indicatori socio-economici

Il grafico 2.41 riporta, per l'intera area, la composizione percentuale della popolazione in età da sei anni in poi per grado di istruzione rilevata in occasione del Censimento 1991._1 I valori complessivi non mostrano significativi scostamenti rispetto alla media provinciale: unica eccezione è la quota di alfabeti privi di titolo di studio in età da 65 anni in poi (31%), che risultava superiore al dato provinciale di cinque punti percentuali. L'81% della popolazione interessata possedeva un titolo di studio: il 16% aveva un diploma, il 3% era laureato. Il restante 19% era costituito da una maggioranza di alfabeti privi di titolo di studio (15%) e da un 4% di analfabeti, di cui solo il 52% aveva più di 65 anni (tabella 2.63 e tabella 2.63a).
Disaggregando l'analisi a livello comunale emergono numerose e significative differenze. Nel 1991 la popolazione fornita di titolo di studio oscillava tra il 65% di Tramonti e l'88% di Furore: i valori più bassi si registravano, oltre che a Tramonti, a Scala, Ravello e Cetara; quelli più alti dopo Furore si trovavano ad Amalfi, Conca dei Marini e Praiano. I laureati erano compresi tra l'1% di Positano, Scala e Tramonti e il 4% di Amalfi, Atrani, Conca dei Marini, Maiori e Vietri sul Mare; i diplomati tra il 7% di Scala e Tramonti e il 22% di Atrani (seguita da Amalfi, 20%). La quota di analfabeti era perlopiù compresa tra l'1 e il 3%. Valori più alti si avevano per Atrani (4%), Maiori (5%), Scala (7%) e soprattutto Tramonti (13%). In termini generali, il grado di istruzione era più basso nei comuni collinari: Scala e Ravello presentavano comunque situazioni ben diverse da quella di Tramonti, che appariva critica soprattutto per l'alto tasso di analfabetismo e per l'elevata quota di analfabeti di età inferiore ai 65 anni (48%) (tabella 2.63 e tabella 2.63a).
Tale differenziazione trovava, sempre per il 1991, parziale conferma in altri dati, più specifici. I più alti indici di non conseguimento della scuola dell'obbligo tra i 15 e i 42 anni di età si registravano a Conca dei Marini (la cui percentuale di popolazione fornita di titolo di studio era comunque tra le più alte), Scala e Tramonti. Anche il dato di Furore (19,2%) era superiore alla media provinciale. Questi stessi comuni presentavano i più bassi indici di conseguimento del diploma, con valori particolarmente bassi per Tramonti (9,8%) e Scala (8,2%) (tabella 2.64).
Gli indici calcolati per il 2001 segnalano un generalizzato innalzamento del livello di istruzione. L'indice di non conseguimento della scuola dell'obbligo è diminuito in tutti i comuni, e risulta compreso tra l'8% di Minori e Positano e il 16% di Tramonti, preceduto di poco da Scala (15%) e Furore (14%). È tuttavia aumentato il numero di comuni che registrano indici superiori al dato provinciale (11%): a Conca dei Marini, Scala, Tramonti e Furore si sono infatti aggiunti Praiano, Ravello e Cetara. I cali più forti, superiori alla diminuzione avvenuta a livello provinciale, hanno avuto luogo a Conca dei Marini (-16 punti), Scala (24 punti) e Tramonti (7 punti), ossia nei comuni che già nel 1991 presentavano gli indici più alti (tabella 2.64 e grafico 2.42).
Anche l'andamento degli indici di conseguimemento del diploma è positivo: per la popolazione di età pari o superiore a 19 anni gli indici sono aumentati ovunque, con incrementi particolarmente consistenti sia in comuni che già nel 1991 presentavano indici superiori al dato provinciale (Amalfi, +12 punti; Atrani, +15; Minori, +16), sia in altri che si trovavano in posizioni particolarmente svantaggiate (Conca dei Marini, +24 punti; Scala, +15). L'indice di Tramonti è cresciuto di soli 9 punti, tanto è vero che il comune continua nel 2001 a registrare il valore più basso (19%), seguito da quello di Scala (23%): anche nel 2001, Tramonti e Scala denunciano quindi le situazioni più critiche. Positano, Maiori, Amalfi, Minori, Conca dei Marini e Atrani hanno indici superiori al dato provinciale: colpisce soprattutto la trasformazione avvenuta a Conca dei Marini, che nel 1991 aveva il terzo valore più basso, preceduto solo da quelli di Tramonti e Scala.
Anche gli indici di conseguimento del diploma per specifiche classi di età sono aumentati in tutti i comuni: tali indici esprimono un migliore livello di istruzione per le classi più giovani, confermando la tendenza ad un progressivo e generalizzato innalzamento(tabella 2.64 e grafico 2.43).
Passando alla situazione abitativa, non si notano scompensi significativi tra il numero delle famiglie e il numero delle abitazioni occupate: nel 1991 la differenza tra le prime e le seconde era avvertibile soprattutto a Tramonti (4% delle famiglie), Praiano (5,9%), Minori (3%) e Conca dei Marini (3,8%) (tabella 2.65 e grafico 2.44). I dati del censimento del 2001 evidenziano, per il totale dell'area considerata, una riduzione della differenza da 174 a 100 unità. In dieci anni il numero delle abitazioni occupate ha conosciuto un aumento più consistente di quello delle famiglie sia a Minori che a Conca dei Marini, annullando le carenze riscontrate per il 1991. Analoghi trend di crescita hanno interessato Praiano (34 abitazioni occupate da residenti in più) e Tramonti (139), dove tuttavia il numero delle famiglie continua ad eccedere quello delle abitazioni per una quota pari rispettivamente al 2 e al 3% del totale. In termini assoluti la situazione abitativa è migliorata anche a Vietri, ma in questo caso il fattore determinante risulta essere stata la diminuzione del numero delle famiglie. Lievemente peggiorato, anche se la variazione è evidente in termini assoluti più che percentuali, è il dato relativo a Positano, dove le famiglie per le quali è ipotizzabile una carenza abitativa sono passate da 6 (1% del totale) a 19 (1,3%) (tabella 2.65a e grafico 2.44a).
Rispetto al 1991, la percentuale delle abitazioni occupate di proprietà è cresciuta in quasi tutti i comuni: uniche eccezioni sono Furore (dal 67 al 58%) e Tramonti (dal 72 al 66%). I dati rimangono comunque piuttosto bassi, compresi tra il 54% di Atrani e il 76% di Praiano. Valori appena inferiori al 60% si hanno per Furore (58%) e Vietri sul Mare (59%); Cetara, Maiori, Tramonti, Minori, Conca dei Marini e Amalfi mostrano percentuali comprese tra il 64 e il 69%; a Positano, Ravello e Scala le abitazioni occupate di proprietà rappresentano poco più del 70% (tabella 2.66 e tabella 2.66a).
Le abitazioni occupate hanno una superficie media compresa tra i 63,2mq di Atrani e i 92,25mq di Positano: sono più grandi di quelle non occupate quasi ovunque (ma non a Conca dei Marini, Furore e Positano, grafico 2.45) e generalmente hanno più stanze (tra 3,28 e 3,91, grafico 2.46). Rispetto al 1991 le abitazioni occupate sono divenute più piccole in tutti i comuni tranne che a Furore, Positano e Tramonti: non è forse un caso che proprio a Furore e Tramonti la quota di abitazioni di proprietà sia diminuita. Il numero di occupanti per stanza è inferiore all'unità per tutti i comuni, oscillando tra lo 0,63 di Conca dei Marini e lo 0,94 di Cetara. Rispetto al 1991 si notano sensibili diminuzioni a Positano, Ravello e Tramonti (tabella 2.66 e tabella 2.66a).
Nel 1991 la dotazione di servizi delle abitazioni occupate era discreta, e comunque leggermente migliore di quella delle abitazioni non occupate: quasi tutte disponevano di servizi igienico-sanitari (anche se non sempre collegati alla rete fognaria, soprattutto a Tramonti) e acqua potabile (per la quale si ricorre quasi esclusivamente all'acquedotto piuttosto che a pozzi e cisterne); il 92% aveva la stanza da bagno (88% a Cetara, 98% a Furore); il 93% era fornita di acqua calda (83% a Conca dei Marini, 97% ad Atrani); il 59% delle abitazioni aveva il riscaldamento anche se si notavano forti oscillazioni evidentemente connesse alla posizione topografica e all'altitudine, tra il 10% di Atrani e l'85% di Tramonti (tabella 2.67, tabella 2.67a e tabella 2.68).
Nel 2001 la dotazione di servizi nelle abitazioni occupate da persone residenti appare migliorata: i servizi igienico-sanitari sono ormai presenti in tutte le abitazioni di tutti i comuni, compresi quelli che nel 1991 mostravano le percentuali più basse (il 100% non è stato ancora raggiunto solo a Furore e a Tramonti); la percentuale di abitazioni dotate di impianti doccia o vasche da bagno oscilla tra il 96 e il 100%; la distribuzione di acqua potabile attraverso l'acquedotto è divenuta ancor più capillare (dal 99 al 100%); le abitazioni che dispongono di acqua calda sono passate dal 93 al 98% e, soprattutto, non si hanno valori inferiori al 96% di Tramonti e Conca dei Marini; infine, fatte salve le differenziazioni tra comuni cui già si accennava, la percentuale di abitazioni con un impianto di riscaldamento è aumentata di ben 18 punti (dal 59 al 77%) ed è pari o superiore al 90% a Furore, Ravello, Scala e Tramonti (tabella 2.69 e tabella 2.69a).
Il parco veicolare è in forte crescita in tutti i comuni. Nel 2003 le autovetture per cento abitanti erano 44 a Cetara, poco più di 45 ad Atrani e 50 a Minori, via via fino alle 65 di Ravello e alle 69 di Furore. I dati di tutti i comuni sono inferiori alla media regionale, ma in nove casi su undici viene superato il dato provinciale riferito all'anno precendente. Le variazioni numeriche rispetto al 1998 oscillano tra i 14 punti di Cetara e i quasi 33 di Furore. In termini percentuali, il numero di autovetture ogni cento abitanti ha subito un incremento compreso tra il 39 e il 92% (tabella 2.70).
Nel 1998 il reddito pro capite era superiore alla media provinciale per otto dei tredici comuni considerati. I valori più alti corrispondevano ad Amalfi e Positano, non a caso le principali località turistiche, seguite da Minori e Maiori. Tramonti e Furore avevano invece redditi inferiori non solo alla media provinciale, ma anche a quella regionale di 9910 euro (tabella 2.71 e grafico 2.47).
Infine, nel 2001 gli abbonamenti RAI erano in tutto 10.411, circa uno ogni 4 residenti, con valori simili in tutti i comuni e compresi tra i 3,45 abitanti per abbonamento di Minori e i 5,74 di Furore. Si tratta di valori superiori al numero medio di componenti delle famiglie, ma il numero delle utenze è probabilmente sottostimato (tabella 2.72).

1_Nell'aprile 2005 i dati del Censimento svolto nel 2001 non erano anora stati rilasciati dall'Istat.
 
Approfondimenti
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Tabella 2.69 Abitazioni occupate da persone residenti per disponibilità di servizi - Anno 2001 download >>
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Grafico 2.46 Abitazioni occupate e non occupate: numero di stanze - Anno 2001 download >>
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Grafico 2.45 Abitazioni occupate e non occupate: superficie media - Anno 2001 download >>
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Grafico 2.44a Famiglie e abitazioni occupate - Anno 2001 download >>
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Grafico 2.44 Famiglie e abitazioni occupate - Anno 1991 download >>
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Grafico 2.43 Indice di conseguimento diploma scuola media superiore (19 anni e più) - Anno 2001 download >>
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Grafico 2.42 Tasso di non conseguimento della scuola dell'obbligo (15-52 anni) - Anno 2001 download >>
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Grafico 2.41 Popolazione residente in età da 6 anni in poi per grado di istruzione - Anno 1991 download >>
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Tabella 2.72 Abbonamenti RAI - Anno 2001 download >>
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Tabella 2.71 Reddito procapite - Anno 1998 download >>
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Grafico 2.47 Reddito procapite - Anno 1998 download >>
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Tabella 2.69a Abitazioni occupate da persone residenti per disponibilità di servizi - Anno 2001, valori percentuali download >>
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Tabella 2.63a Popolazione residente in età da 6 anni in poi per grado di istruzione - Anno 1991, valori percentuali download >>
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Tabella 2.68 Abitazioni non occupate che dispongono di impianti igienico-sanitari, acqua potabile, riscaldamento e acqua calda - Anno 1991 download >>
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Tabella 2.67 Abitazioni occupate fornite di impianti igienico-sanitari, acqua potabile, riscaldamento, acqua calda - Anno 1991 download >>
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Tabella 2.66 Indicatori relativi alle abitazioni - Anno 2001 download >>
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Tabella 2.65a Famiglie e abitazioni - Anno 2001 download >>
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