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L'occupazione

Nel 2001 i comuni della Costa d'Amalfi presentavano tassi di attività compresi tra il 37% di Tramonti e il 53% di Atrani, a fronte di una media provinciale pari al 44%. Oltre ad Atrani, i comuni che registrano tassi superiori al dato provinciale sono Minori (44%), Ravello e Positano (46%) (tabella 2.50 e grafico 2.31).
Con l'eccezione di Tramonti (-2,53 punti percentuali), tutti i comuni hanno registrato una crescita del tasso di attività rispetto al 1991. Esclusa Tramonti, le variazioni oscillano tra il valore di Maiori (+1,24 punto percentuale) e quello di Atrani (quasi 16 punti percentuali), che si distacca nettamente dal secondo valore più alto (ossia i 6,45 punti percentuali di Scala) (tabella 2.50 e grafico 2.32).
Poiché gli studenti, le casalinghe e i ritirati dal lavoro non fanno parte della popolazione attiva, sia i tassi di attività che le rispettive variazioni possono essere messe in relazione con la struttura per età della popolazione residente nei singoli comuni e in particolare con il rigonfiamento più o meno sensibile delle classi centrali di età, che a fronte dell'assottigliamento di quelle più giovani (che includono molti studenti) rappresentano una quota sempre più cospicua della popolazione di 15 anni e più._1
I tassi di attività forniscono una misura dell'offerta di lavoro complessiva ma non sempre trovano riscontro in quelli di occupazione, esprimendo così una carenza di posti di lavoro (un tasso di attività più alto di quello di occupazione significa che la popolazione attiva include quote significative di disoccupati e/o di persone in cerca di prima occupazione). Atrani, ad esempio, registra un tasso di occupazione del 34%, quasi venti punti percentuali in meno rispetto al tasso di attività. Differenze pari o superiori ai dieci punti percentuali si ritrovano anche a Vietri sul Mare (tasso di occupazione 31%) e Minori (35%). D'altro canto, differenze minime tra i due tassi si registrano per Furore (tasso di occupazione 38%, di attività 41%), Praiano (38% e 42%), Ravello (40% e 45%) e Positano (41% e 46%). Particolarmente buone appaiono le performances di Ravello e Positano, perché esclusa Atrani si tratta dei comuni con i più alti tassi di attività.
Il tasso di occupazione più basso è quello di Tramonti (30%, con una differenza di 7 punti percentuali rispetto al tasso di attività), seguito da Vietri. Con la significativa eccezione di Furore (al quarto posto in ordine decrescente) i tassi più alti corrispondono alle principali località turistiche: Positano (42%), Ravello (41%), Praiano (38%) e Amalfi (37%). Fa eccezione Maiori, che con il 34% segna il terzo valore più basso (tabella 2.51 e grafico 2.33).
I tassi di disoccupazione confermano sostanzialmente quanto già emerso dal confronto tra quelli di attività e di occupazione. Nel 2001 solo Minori, Vietri sul Mare e Atrani presentavano tassi di disoccupazione più alti della media provinciale (21,59%). La situazione più preoccupante appare quella di Atrani (35,41%), mentre già Vietri presenta un tasso nettamente inferiore (25%). Furore registra il valore più basso (8%), seguito dai centri turistici di Praiano, Positano e Ravello (rispettivamente con il 9, 10 e 11%). Amalfi occupa la sesta posizione in ordine crescente, con un tasso di disoccupazione superiore a quello di Conca dei Marini e pari al 16% (tabella 2.52 e grafico 2.34).
La situazione occupazionale dei comuni della Costa d'Amalfi appare in netto miglioramento. Rispetto al 1991 la disoccupazione è diminuita ovunque tranne che ad Atrani (dove è aumentata di circa 3 punti percentuali) e, con le eccezioni di Vietri, Minori e Cetara, la riduzione è stata più forte del dato riferito all'intera provincia di Salerno (-11 punti percentuali), oscillando tra i -12 punti percentuali di Amalfi e i -26 di Conca dei Marini. Sono degne di nota anche le forti riduzioni avvenute a Furore (-24 punti percentuali: come si è visto a Furore si trova la più bassa disoccupazione) e a Tramonti (-21 punti percentuali), che con un tasso del 41% nel 1991 mostrava il più alto livello di disoccupazione. È inoltre interessante il fatto che tali fortissime riduzioni abbiano avuto luogo in comuni tuttora ai margini dei circuiti turistici (questo è vero soprattutto per Tramonti), e interessati piuttosto da una recente crescita manifatturiera_2 (grafico 2.35 e tabella 2.52).
Anche la disoccupazione giovanile appare in diminuzione. Nel 2001 i tassi erano superiori al dato provinciale (56%, già di per sé piuttosto alto) solo a Vietri (66%) e Atrani (67%). Il valore più basso spetta a Conca dei Marini (22%), seguita da Positano e Furore (27%). Rispetto al 1991 la disoccupazione giovanile è comunque diminuita ovunque tranne che a Vietri sul Mare (+5 punti percentuali) e Atrani (+8): in tutti gli altri comuni la contrazione è stata più forte di quella rilevata a scala provinciale (-5 punti percentuali) (tabella 2.53 e grafico 2.37).
È possibile ricavare ulteriori indicazioni sull'andamento recente della situazione occupazionale dal numero di iscritti al collocamento. Tra il 1993 e il 2003 gli incrementi riferiti ai singoli comuni sono stati compresi tra il 132% di Tramonti (seguito dal 107% di Scala) e il 36% di Amalfi. Questi dati non sono tuttavia omogenei: da un lato perché dal 1998 il numero di iscritti al collocamento include anche i disoccupati del settore agricolo, dall'altro perché il dato relativo a Vietri sul Mare non è disponibile per il 1993. Per questo motivo si ritiene più attendibile la variazione calcolata per il periodo 1998-2003: in cinque anni il numero di iscritti è aumentato ovunque tranne che a Vietri, con incrementi compresi tra il 74% di Positano e il 20% di Furore e Amalfi (grafico 2.38 e tabella 2.54).
Contrariamente a quanto emerso dalle rilevazioni dell'Istat, i tassi di disoccupazione forniti dall'Ufficio provinciale del Lavoro denunciano un generalizzato incremento del fenomeno. Si ricorda che tali tassi vengono calcolati secondo una metodologia diversa da quella dell'Istat, ed esprimono il rapporto percentuale tra gli iscritti al collocamento e la popolazione attiva: non è perciò possibile affiancare le due serie di dati. Se ne possono però trarre delle indicazioni tendenziali: negli anni Novanta la disoccupazione sarebbe diminuita a Positano e soprattutto a Praiano, mentre per tutti gli altri comuni si registrano incrementi compresi tra i 13,34 punti percentuali di Tramonti e i 3,98 di Conca dei Marini (tabella 2.55).
La tabella 2.56 e il grafico 2.39 mostrano la situazione rilevata al 2003: la disoccupazione sarebbe ulteriormente aumentata in quasi tutti i comuni, ed è compresa tra il 22% di Vietri sul Mare e il 41% di Conca dei Marini, seguita a poca distanza da Maiori. Rispetto al 1998 (si è scelto il 1998 come termine di riferimento perché per quell'anno è disponibile il dato di Vietri sul Mare) i tassi sono diminuiti a Cetara (-0,41 punti percentuali), a Furore (-1,01) e in misura molto più significativa a Vietri (-6,38). Tutti gli altri comuni hanno registrato incrementi compresi tra gli 0,34 punti percentuali di Atrani e i 14,65 di Conca dei Marini. Variazioni superiori ai dieci punti percentuali si sono avute anche a Positano, Scala, Tramonti, Praiano e Maiori. Il dato di Ravello è appena inferiore (9,99 punti percentuali) (tabella 2.57 e grafico 2.40).
Ordinando i dati in ordine decrescente, ne risulta una "graduatoria" sensibilmente modificata rispetto al 1998: le posizioni di Amalfi, Maiori e Ravello sono rimaste sostanzialmente stabili (tassi molto alti per i primi due comuni, relativamente bassi per Ravello che è passato dall'undicesimo al nono posto); sono migliorate la situazioni di Atrani (dal primo al quinto posto) e soprattutto di Cetara (dal quarto all'undicesimo), Furore (dal quinto al dodicesimo) e Vietri (dal sesto al tredicesimo); lievemente peggiorata è la posizione di Tramonti (che si è spostata dal settimo al quarto posto), di Minori (dal decimo al settimo), di Praiano (dal dodicesimo all'ottavo), di Positano (dal tredicesimo al decimo) e di Scala (dal nono al sesto), anche se ben più evidente è lo spostamento di Conca dei Marini, che nel 1998 si trovava all'ottavo posto e che nel 2003 registra il più alto tasso di disoccupazione.
Escludendo il settore agricolo, nel 2003 le assunzioni sono state in tutto 5163 e per lo più concentrate a Positano (33%), Amalfi (21%) e Maiori (13%), non a caso le località costiere turisticamente più sviluppate (la percentuale di Ravello è pari all'8%) (tabella 2.58).
Per quanto riguarda le assunzioni, i confronti temporali verranno fatti con riferimento ai dati riportati dal Piano socioeconomico della Comunità Montana Costiera Amalfitana pubblicato nel 2000. Nel 1999 le assunzioni erano state 3773, non considerando il comune di Vietri sul Mare per il quale il dato non è disponibile. Sottraendo dal totale del 2003 il numero di assunzioni riferito a questo comune, si ottiene una cifra di 4822, 1049 in più (28%): come già si notava nel citato Piano, l'aumento numerico delle assunzioni è di per sé indizio della vitalità del sistema economico, soprattutto ove si consideri che la tendenza dura almeno dai primi anni Novanta.
La concentrazione delle assunzioni a Positano, Amalfi e Maiori e la buona performance di Ravello rilevate per il 2003 ricalcano quanto già emerso dall'indagine svolta per il 1999. Stessa osservazione si può fare a proposito delle assunzioni nel settore agricolo, che rispetto al 1999 hanno subito un'ulteriore, lieve diminuzione e che anche nel 2003 risultano quasi esclusivamente localizzate nei comuni di Tramonti (31%), Maiori (20%), Scala (14%), Ravello (13%) e Minori (10%) (tabella 2.59)._3 Per questi comuni, le assunzioni nel settore agricolo rappresentano rispettivamente il 60%, il 13%, il 55%, il 13% e il 22% del totale. Da questo punto di vista l'agricoltura riveste un peso piuttosto considerevole anche a Cetara (13% del totale) e a Furore (10%) (tabella 2.60).
Facendo riferimento all'intera area considerata, nel 2003 le assunzioni sono state più numerose che nel settore agricolo nei settori degli alberghi, dei ristoranti, del commercio e dei servizi: nel 1999 questo era vero solo per gli alberghi, possibile indizio di un'ulteriore riduzione del peso e del ruolo dell'agricoltura nel sistema economico locale a vantaggio di una sempre più accentuata specializzazione turistica.
Passando all'analisi per settore di assunzione, importa innanzitutto rilevare che più della metà delle assunzioni sono avvenute nel settore alberghiero (42%) e in quello della ristorazione (13%). Disaggregando i dati al livello comunale, la situazione si presenta comunque eterogenea: le percentuali più alte di assunti nei due settori più strettamente legati al turismo si hanno a Conca dei Marini (75%), Atrani (70% solo nella ristorazione), Amalfi (68%) e Ravello (66%); come prevedibile, la più bassa corrisponde a Tramonti. Con riferimento al totale dell'area considerata, un buon numero di assunzioni si nota anche nei settori dell'edilizia (9%), del commercio (10%) e dei servizi (11%). A Positano l'11% delle assunzioni sono avvenute nel settore dell'abbigliamento (tabella 2.60). Nel complesso, nella distribuzione delle assunzioni per settore economico non si notano significativi mutamenti rispetto al 1999.
I dati relativi ai licenziamenti non includono il comune di Vietri sul Mare (tabella 2.61). Un bilancio può perciò essere fatto sottraendo al totale delle assunzioni le 345 registrate a Vietri. In questo modo si hanno 5311 assunzioni a fronte di 3309 licenziamenti: nel 2003 sono stati quindi creati 2002 nuovi posti di lavoro. Questo dato rappresenta un'importante inversione di tendenza dal momento che, sebbene decrescente, il saldo era rimasto fortemente negativo almeno fino al 1999.
Dei nuovi posti di lavoro, 337 (17%) sono stati creati nel settore alberghiero e 644 (32%) nella ristorazione. In modo diretto o indiretto, il turismo conferma il proprio ruolo di motore economico ed occupazionale. Almeno parzialmente riconducibili all'indotto del turismo sono anche i nuovi posti di lavoro nel commercio (10%), nei servizi (15%) e nell'edilizia (14%). Gli unici settori nei quali sono stati distrutti posti di lavoro sono la pesca e l'industria metalmeccanica (-1%). Nonostante tutto l'agricoltura si dimostra piuttosto vitale e continua evidentemente a rivestire una parte importante nel sistema produttivo, al punto da aver creato l'8% del totale dei nuovi posto di lavoro (tabella 2.62).


1_Si vedano il grafico 2.05 ed il grafico 2.17 con le piramidi delle età.
2_Si rimanda a quanto emerso dall'analisi della struttura produttiva.
3_Si veda la distribuzione delle aziende agricole, in "La struttura produttiva".
 
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Grafico 2.37 Variazione del tasso di
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Grafico 2.35 Variazione del tasso di
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Tabella 2.60 Composizione percentuale delle assunzioni suddivise per settore - Anno 2003 download >>
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Tabella 2.56 Popolazione attiva, disoccupati e inoccupati, tassi di disoccupazione - Anno 2003 download >>
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