Pilot project for Cultural and Creative Industries Finance, Learning, Innovation and Patenting for Cultural and Creative Industries (FLIP for CCIs-2) 

Workshop: 4.2 Definizione di competenze a rischio nell’ambito del patrimonio
Meeting Zoom, 12 luglio 2021

Partecipanti
Daniela Savy, Università di Napoli
Antonella Carlo, Comunicazione e Marketing Museo Archeologico Nazionale di Napoli MANN
Mario Epifani, Direttore Palazzo Reale di Napoli
Sandro Garrubbo, Docente Laboratorio Professione di Comunicazione delle istituzioni culturali, Universit di Palermo
Maria Lucia Giacco, Museo Archeologico Nazionale di Napoli MANN
Maria Teresa Giaquinta, Coordinatore comitato educazione, ricerca, formazione - ICOMOS
Monica Valiante, CUEBC 


Discussione
Dal lavoro svolto in team risulta che molte sono le competenze a rischio nell’ambito del Sistema museale italiano.
Le motivazioni sono molteplici. La prima è la mancata assunzione in un lasso di tempo molto ampio, circa 25 anni, di funzionari qualificati da parte del Ministero della cultura che ha proceduto per anni al reclutamento per lo più di personale custodiale e non di funzionari.
La seconda è stata determinata dall’emanazione di norme che hanno consentito l’immissione in ruolo di personale che aveva competenze diverse e non corrispondenti alle mansioni alle quali venivano poi destinati.
Si è creato un disallineamento tra le competenze e le mansion per cui allo stato attuale della riforma si registra, da un lato, una carenza di organico in ragione delle mancate assunzioni; dall’altro, la non corrispondenza tra le mansion affidate e le competenze. I pensionamenti imminenti dovuti all’elevata età dei funzionari, in particolare determineranno nel breve periodo la riduzione drastica ad esempio del personale restauratore con grave danno per il patrimonio archeologico largamente presente sul territorio e caratterizzante il cultural heritage italiano.
L'esiguo numero dei recenti nuovi assunti, inoltre, non ha potuto beneficiare della trasmissione del Know how da parte delle generazioni precedenti per cui non gode delle competenze e del sapere sviluppato e acquisito quale frutto dell’esperienza da parte dei funzionari uscenti.
Infine, emerge dalla discussione la necessità di formazione innovativa in relazione ad alcune figure già esistenti quali ad esempio quelle dei comunicatori che vedono accresciuto e modificato il loro ruolo a fronte della venuta in essere delle nuove tecnologie digitali che ad oggi affiancano ormai la fruizione tradizionale del patrimonio culturale.