GreenHeritage. Un policy brief per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale immateriale

Il 12 e 13 aprile 2024, a Ravello, si è tenuta una policy round table a cura del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, alla presenza di ricercatori, esperti e rappresentanti di comunità, nell’ambito di GreenHeritage - The impact of climate change on the Intangible Heritage (https://greenheritage-project.eu/), un progetto Erasmus + finanziato dall’Unione Europa, che nell’arco di tre anni (da dicembre 2022 a novembre 2025) e in sinergia con professionisti, centri di ricerca, amministrazioni, stakeholders locali e società civile, mira a studiare quanto e come i cambiamenti climatici possano costituire un rischio per il patrimonio culturale immateriale. Si tratta di tradizioni, rituali, lingue, canti, danze, cibi e saperi che costituiscono un prezioso fondamento dell’identità delle comunità e, al tempo stesso, la garanzia del loro sviluppo sostenibile, ma che, per effetto del cambiamento climatico, rischiano di divenire nel tempo sempre più vulnerabili e fragili.
A partire da alcuni esempi di Patrimonio culturale locale I lavori dell’incontro hanno portato alla definizione di un policy brief, contenente una serie di linee guida per prevenire, ove possibile, e/o mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale immateriale.
Nello specifico, il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali ha invitato esperti, amministratori locali, enti di ricerca, imprese e associazioni a dialogare e confrontarsi nell’ambito di due tavole rotonde. La prima, dal titolo Saperi e Tecniche, si è focalizzata sull’arte dei muri a secco della Costiera Amalfitana, selezionata in qualità di caso studio di eccezionale valore per comprendere come fenomeni metereologici estremi – a esempio, piogge abbondanti o lunghe siccità – possano incidere sulle tecniche costruttive tradizionali e più in generale sugli antichi saperi. La seconda, dedicata alle tradizioni, ai rituali e ai culti, ha preso invece avvio dai casi della festa della Madonna Avvocata della Costiera Amalfitana e dalla Festa dei Ceri di Gubbio per osservare le modalità con cui il cambiamento climatico produce una vasta gamma di effetti multilivello, che possono mettere a rischio alcune delle celebrazioni più sentite della storia del nostro Paese.
Dai lavori è emersa una serie di indicazioni programmatiche su cui concentrarsi nel medio e lungo termine, 64 raccomandazioni suddivise in 14 macro temi:

1. Coinvolgimento delle comunità locali e delle parti interessate
2. Regolamentazione (da considerare a supporto dell’ICH gestito dalla comunità a partire dal livello locale a quello europeo)
3. Governance e pianificazione degli interventi di gestione del rischio diretto e indiretto (azioni strategiche)
4. Istruzione e formazione
5. Informazione e sensibilizzazione
6. Conservazione e corrette modalità di gestione dell’ICH
7. Infrastrutture a supporto dell’ICH
8. Ricerca/azioni mirate (potenzialmente preliminarmente condivise e attuate da tutti gli attori)
9. Capitalizzazione sostenibile dei valori degli eventi e buone pratiche
10. Soluzioni verdi (potenzialmente implementate da tutti gli attori)
11. Considerare e mettere in luce il legame tra il patrimonio immateriale e la sua dimensione spirituale
12. Importanza della salvaguardia della spontaneità delle manifestazioni dell’ICH e del pericolo dovuto all' ”abbondanza”
13. Identità e protezione dell'ICH
14. Ruolo dei consulenti/esperti