Giornate internazionali di studio Le carte aragonesi

Ravello, 3 - 4 Ottobre 2002

In collaborazione con l'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento Meridionale e la Provincia di Salerno

Insediatisi a Napoli nel 1442 con Alfonso il Magnanimo, gli Aragonesi, come è noto, governarono il Regno per circa mezzo secolo con tale incisiva autonomia da determinare la nascita di una nuova identità civile e culturale e i caratteri chiaramente riconoscibili dell'Umanesimo e del Rinascimento napoletani. Se Alfonso per primo cominciò a raccogliere codici latini e a promuovere la rinascita della vita culturale napoletana, Ferrante dette un impulso decisivo alla crescita culturale della città, disegnò e realizzò una monarchia razionalizzata e moderna, che finì con l'assegnare a Napoli un ruolo di centralità non soltanto nell'ambito degli studi umanistici.

Si è spesso sostenuto che a Napoli l'umanesimo fu d'importazione: ma questa teoria non può essere condivisa. Vero è che alcuni prestigiosi umanisti giunsero nella Capitale al seguito di Alfonso, come Lorenzo Valla, ad esempio, o il Beccadelli; ma l'umanesimo partenopeo al tempo di Ferrante trovò la sua via, la sua identità e celebrò la sua grande stagione: basti pensare a Giuniano Maio, al Pontano, Galateo, Carafa, Masuccio, Del Tuppo, solo per citarne alcuni. Si riscontra quindi non solo una vasta e autorevole presenza di umanisti, ma anche il carattere di autonomia dei loro testi rispetto a quelli elaborati a Firenze o a Ferrara o nelle altre corti peninsulari.

Su queste interessanti premesse si è svolto il convegno sulle Carte Aragonesi, teso da un canto a rintracciare nelle fonti sorgive più gelose e segrete (documentazione archivistica, la biblioteca di Alfonso, le carte di Ferrante, ecc.) l'origine e i motivi dell'identità dell'umanesimo napoletano e, dall'altro, ad investigare ruolo e funzione rivestiti dagli Aragonesi per la promozione e la circolazione del documento scritto, al quale i sovrani attribuirono peculiare importanza anche sotto il profilo socio-politico.

Tra gli interventi previsti citiamo le relazioni di Emilia Ambra (Biblioteca Nazionale di Napoli), Carolina Belli (Archivio di Stato di Napoli), Michele Cataudella (Università di Salerno), Paolo Cherchi (Università di Chicago), Ennio Cortese (Università di Roma "La Sapienza"), Guido D'Agostino (Università di Napoli "Federico II"), Antonio Gargano (Università di Napoli "Federico II"), Monserrat Casas (Università di Barcellona), Maria de las Nieves Muñiz Muñiz (Università di Barcellona), Gianvito Resta (Università di Messina), Marco Santoro (Università di Roma "La Sapienza"), Gennaro Toscano (Università di Grenoble).
Nel programma sono state inoltre inserite brevi comunicazioni della durata di 10 minuti, delle quali 10 sono riservate ai vincitori di altrettante borse bandite dall'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento Meridionale.