V Conferenza Nazionale
AICI2018 Istituzioni Culturali Italiane e Patrimonio Culturale Europeo
Ravello, -10 novembre 2018
Venerdì 9 novembre si è aperta a Ravello la V conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni Culturali italiane (Aici). La parte pubblica della Conferenza è stata preceduta giovedì 8 novembre dall’assemblea ordinaria dell’Aici, forte di più di cento soci tra fondazioni e istituti, e dalla riunione degli under35 in formazione. Una delle caratteristiche delle conferenze nazionali dell’Aici è infatti quella di conferire delle borse a giovani manager culturali delle fondazioni per permettere loro di prendere parte attivamente alla Conferenza annuale.
La Conferenza che vede a confronto studiosi, intellettuali e istituzioni, ha per titolo “Italia è cultura. Istituzioni culturali italiane e patrimonio culturale europeo”. Dopo il saluto del Sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino, il quale ha evidenziato il ruolo di Ravello e lo storico rapporto che la cittadina e la Costa d’Amalfi hanno con la cultura, è intervenuto Giovanni Panebianco, che ha a grandi linee tracciato l’impostazione programmatica del Ministero, del quale da poco ricopre il prestigioso incarico di Segretario Generale.
Il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, che aveva candidato Ravello ad ospitare la V Conferenza annuale AICI, ne ha curato l’organizzazione e ha concorso alla definizione dei suoi contenuti. In particolare Alfonso Andria ha richiamato l’esperienza che l’istituzione da lui presieduta ha accumulato nei 35 anni di vita sin dalla sua costituzione, sottolineando poi la necessità di declinare sui territori il dettato della Convenzione di Faro sulla partecipazione dei cittadini alla cultura. Con l’iniziativa di Ravello, portata avanti di concerto con Federculture - ha aggiunto Andria - sono maturate addirittura proposte di legge su aspetti significativi della vita culturale del Paese: ad esempio la Città Italiana della Cultura e la progettazione integrata su scala territoriale per il recupero di edifici storici pubblici.
La voce del territorio è stata portata dalla testimonianza di Linda Di Lieto, Presidente del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, mentre il Direttore Generale Biblioteche ed Istituti Culturali del MiBAC, Paola Passarelli, ha toccato i temi più avvertiti dal mondo associativo della cultura anche con riferimento agli strumenti di sostegno delle relative attività.
La relazione di base del Presidente AICI, Valdo Spini, ha innanzitutto offerto ai numerosi presenti uno spaccato delle criticità e delle prospettive delle istituzioni culturali italiane, ponendo l’accento sulla necessità di più cospicui finanziamenti per la Cultura da parte del Governo nazionale e dell’Unione Europea. Spini ha focalizzato l’attenzione sulla esigenza di sostenere l’occupazione giovanile nel settore, naturalmente attraverso una preventiva attività di formazione. Infatti la Conferenza si è avvalsa della partecipazione di un gruppo di giovani professionisti under 35, selezionati dagli Istituti Culturali associati all’AICI.
«Parlare di patrimonio europeo comune oggi è una sfida piuttosto che un adagiarsi su quanto è già stato fatto - ha detto, tra l’altro, Spini -. Se da una parte infatti, l’aspetto economico dell’Unione Europea sembra convincente, è proprio l’aspetto politico-ideale e quindi anche culturale che non sembra mobilitante, anche perché non si può dire che l’Unione Europea abbia fatto abbastanza per sviluppare la coscienza comune del patrimonio storico europeo. Non si tratta tanto di omogeneizzare i patrimoni culturali nazionali ad un unico patrimonio culturale, quanto piuttosto di mettere in piedi una serie di iniziative, necessarie e indispensabili, per valorizzare in modo sinergico le nostre culture».
Di grande interesse il contributo del Gen. Fabrizio Parrulli, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ha anche illustrato con un dovizioso supporto di immagini le operazioni di recupero, prevalentemente dall’estero, di reperti ed opere d’arte trafugati.
Nel pomeriggio si sono tenute 5 workshop paralleli che hanno affrontato le seguenti tematiche: il patrimonio culturale declinato nelle sue forme di patrimonio materiale, immateriale, digitale, ambientale nonché il lavoro dei giovani nella cultura e in particolare all’interno delle Fondazioni alla luce di un’indagine conoscitiva svolta all’interno della stessa Aici.
Sabato 10 novembre si è tenuta la sessione conclusiva che ha visto gli interventi del Presidente dello SVIMEZ, Adriano Giannola, del sociologo Domenico De Masi, del deputato europeo Silvia Costa, del Presidente di Confindustria Enzo Boccia, del Presidente della Commissione Cultura della Camera On. Luigi Gallo e del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali On. Alberto Bonisoli.
La conferenza è posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica SERGIO MATTARELLA - e si colloca tra le iniziative del calendario italiano per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
A conclusione dei lavori, su proposta dell’AICI e del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, è stato approvato il documento programmatico “Patto per la cultura – Carta di Ravello”
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