Ravello Lab 2018 - INVESTING IN PEOPLE INVESTING IN CULTURE
25-27 ottobre 2018


 

Si è svolta dal 25 al 27 ottobre 2018 la XIII edizione di Ravello Lab-Colloqui Internazionali, quest’anno incentrato sul tema INVESTING IN PEOPLE INVESTING IN CULTURE.

L’iniziativa, a cura di Federculture e del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, rappresenta l’occasione per discutere delle connessioni tra cultura e sviluppo e delle azioni in essere e da intraprendere al fine di rafforzare e rendere proficuo tale legame per i cittadini. Ravello Lab 2018 rientra nel Programma MiBAC per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
Ravello Lab si avvale del sostegno del MiBAC, di Confindustria, della Rappresentanza italiana della Commissione Europea e della Camera di Commercio di Salerno e del patrocinio di: Segretariato Generale del Consiglio d’Europa, CNEL, Conferenza delle Regioni, ANCI, UPI, UNIONCAMERE, Assessorato all'Istruzione e alle Politiche Sociali della Regione Campania e Provincia Salerno. Media partner sono Il Giornale delle Fondazioni, QA Turismo cultura e arte e AGCULT.
Come per le due ultime edizioni Ravello Lab ha ottenuto il riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica.
Oltre 100 i partecipanti di cui più di 70 gli esperti che hanno fornito il loro contributo alla sessione inaugurale, ai panel e alla tavola rotonda conclusiva.
L’apertura dei lavori giovedì 25 ottobre ha visto il saluto del Sindaco di Ravello Avv. Salvatore Di Martino e del rappresentante della Fondazione Ravello e gli interventi introduttivi di Alfonso Andria, Presidente del Centro e del Comitato Ravello Lab e di Claudio Bocci, Direttore di Federculture e Consigliere delegato Comitato Ravello Lab. A seguito si è svolta la tavola rotonda su “Le politiche europee per la cultura e la Convenzione di Faro”. Le relazioni introduttive sono state tenute rispettivamente dalla Dott.ssa Beatrice Covassi, Capo Rappresentanza italiana della Commissione Europea, e dalla Dott.ssa Gabriella Battaini Dragoni, Segretario Generale aggiunto del Consiglio d’Europa.
Successivamente ha avuto luogo la cerimonia di consegna del premio “PATRIMONI VIVENTI”, indetto dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, dedicato alle migliori iniziative innovative nella valorizzazione del patrimonio culturale, realizzate in Italia nel 2017. Il vincitore della sezione riservata agli enti pubblici è il Comune di San Paolo Albanese (PZ) con il progetto “Sparta. La lavorazione della ginestra a San Paolo Albanese”; per la sezione “Organismi privati” il riconoscimento è stato attribuito all’ associazione “GruCa onlus” di Macerata con il progetto “Riabitare la terra 2017”. Inoltre nella stessa occasione è stato conferito un premio speciale a Luigi Aceto, coltivatore del limone “Sfusato amalfitano” considerato come un vero e proprio “patrimonio vivente” che “nell' intero arco della sua vita di lavoro, ha saputo esemplarmente coniugare la genuina semplicità, la fiera appartenenza al territorio e l’intelligenza imprenditoriale, incarnando l'ideale rapporto tra Uomo e Natura”.
L’intera giornata centrale del 26 ottobre, invece si è articolata, come di consueto, in due panel tematici, quest’anno dedicati a “La partecipazione dei cittadini alla cultura” e “L’impatto economico e sociale dell’impresa culturale”, rispettivamente coordinati dall’ambasciatore Francesco Caruso e dal professore Pierpaolo Forte. Vi hanno partecipato oltre 60 esperti, studiosi ed operatori italiani ed europei, chiamati a fornire un contributo di analisi e di proposte sulla base di esperienze concrete.
In particolare nel Panel 1 l’attenzione è stata focalizzata sulla Convenzione di Faro - sottoscritta nel 2005 e ad oggi non ancora ratificata dall’Italia - sulla partecipazione dei cittadini alla fruizione e alla gestione del patrimonio culturale, materiale e immateriale che genera coesione, rafforza le comunità, favorisce l’integrazione e aumenta il benessere e la qualità della vita.
Nel Panel 2 si è discusso di imprese culturali “accountable”, della conoscenza e dell’implementazione di modelli di valutazione delle performance, e di come queste ultime possano costituire un decisivo strumento a supporto della governance pubblica del patrimonio culturale per promuovere pratiche gestionali innovative e sostenibili in modo che generino valore economico e sociale. Entrambi i panel si sono avvalsi dell’apporto dell’Assessore Regionale della Campania all’Internazionalizzazione, Start up e Innovazione tecnologica, Valeria Fascione.
Sabato 27 ottobre, giornata conclusiva, dopo l’esposizione delle conclusioni dei due panel della giornata precedente, si è svolta una tavola rotonda nella quale sono intervenuti: Alfonso Andria Presidente CUEBC e Comitato Ravello Lab; Andrea Cancellato Presidente Federculture; Antonello Grimaldi Dirigente Unità di Supporto Specialistico Comunicazione, Relazioni Esterne e Stampa-Consiglio Regionale Lombardia; Renzo Iorio Presidente Gruppo Tecnico Cultura e Sviluppo Confindustria; Don Antonio Loffredo Parroco Basilica Santa Maria della Sanità a Napoli, che ha affascinato i presenti con il racconto della sua esperienza alla guida di un gruppo di giovani dei quali ha favorito l’inclusione nel circuito produttivo e sociale.
“Ci auguriamo - dichiara Andrea Cancellato, Presidente di Federculture - che il frutto delle riflessioni di Ravello Lab riferito al profilo dell’impresa culturale orientata alla pubblica fruizione sia accolto dal Ministro Bonisoli nei decreti attuativi che dovranno disciplinare le norme riferite all’impresa culturale e creativa, introdotte nel nostro ordinamento con la legge di bilancio 2018”.
“Ancora una volta la community di Ravello Lab - ha affermato Alfonso Andria - si conferma laboratorio di suggestioni e concrete idee progettuali, poggiate su una solida base di contenuti qualificati. Il compito che ci attende, secondo la modalità di lavoro ormai consolidata, è l’elaborazione delle “Raccomandazioni”, da presentare all’attenzione dei decisori locali, regionali, nazionali ed europei. In particolare insisteremo sulla opportunità della costituzione di un Osservatorio dei Beni Culturali UNESCO, allargato al patrimonio minore, e indagheremo oltre che sul patrimonio materiale ed immateriale anche su quello digitale quale strumento di approccio alla fruizione da parte delle giovani generazioni”.
Le conclusioni della tregiorni sono state affidate al Sottosegretario al MiBAC Lucia Borgonzoni: “Fare impresa in cultura con l’obiettivo di creare crescita economica e maggiore coesione sociale è la sfida che attende il Ministero impegnato a garantire la tutela e la valorizzazione delle risorse culturali diffuse sui territori. Siamo infatti convinti che affrontare il tema della gestione sostenibile del nostro immenso patrimonio culturale alimenti una nuova domanda di servizi creativi in grado di generare nuove imprese, anche nel Terzo Settore, e nuova occupazione”.

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