Conferenze “Aperitivi per la mente: dialogo tra uomo e natura”
Ravello 22/10, 29/10, 5/11, 12/11, 19/11, 26/11, 3/12, 10/12
in collaborazione con Consorzio Promozione Turistica Ravello-Scala nel quadro del ciclo di Iniziative "Aspettando la neve"
Il ciclo di conferenze/aperitivi promosso dal Centro si è così svilupato.
1) 22.10.2017 “Tutte le eruzioni del Vesuvio, prossima compresa”, Claude Albore Livadie (Villa Eva)
La Piana Campana è sempre stata densamente abitata malgrado le eruzioni vulcaniche del Vesuvio e dei Campi Flegrei abbiano spesso determinato lunghi intervalli nella frequentazione di questa regione, hanno altresì contribuito alla notevole fertilità dei suoli, favorendo in tal modo le attività agricole e il ritorno delle popolazioni dopo gli eventi catastrofici. Presentazione degli scavi che hanno mostrato l’evidenza di siti distrutti alla fine del Bronzo antico (3550 anni circa da oggi) dall'eruzione delle Pomici di Avellino, nonché l'impatto delle altre eruzioni sul territorio intorno al vulcano.
2) 29.10.2017 “L’impatto sull’uomo delle variazioni climatico-ambientali” Claude Albore Livadie (Hote Graal)
il clima ha profondamente condizionato la vita degli esseri viventi e dell'ambiente vegetale costringendoli a nuovi adattamenti. Da sempre, si sono alternati periodi freddi e freddissimi (gli episodi di glaciazione hanno accompagnato la vita degli uomini nel Paleolitico), parimenti a periodi temperati o caldi. L’innalzamento della temperatura è sempre associato allo scioglimento dei ghiacci polari e continentali, con conseguente aumento del livello dei mari. Circa 100.000 anni fa, la Penisola sorrentina-amalfitana era collegata con Capri in quanto il livello del mare era più basso di oggi.
Ormai conosciamo bene i principali fattori di cambiamento: variazioni nell'orbita terrestre, nell'attività del sole, impatti di meteoriti e l'uomo, a causa dell'attività industriale e dell'emissione del cd gas serra
3) 5.11.2017 “Alle ricerca dei semi perduti” Valentina Savo (Villa Eva)
Portulache, maceroni, cicerchie e altri semi ed abitudini alimentari selezionati dai popoli del Mediterraneo e oggi in disuso: tale patrimonio è stato passato in rassegna analizzandone proprietà e prospettive attuali, nella consapevolezza che ciò che è abbandonato può essere riscoperto e rivitalizzato in un cambiamento di contesto che privilegia la tipicità e la tradizione. Ciò anche per le nascoste proprietà nutraceutiche, ovvero di alimento-medicina, che molte specie possiedono, in una corretta selezione, raccolta e manipolazione.
4) 12.11.2017 “Terremoti nella mente: tecniche antisismiche dei nostri antenati” Andrea Della Pietra (Villa Eva)
Nel corso dei secoli nei territori spesso colpiti da terremoti le comunità locali si sono trovate a dover fare una scelta: lasciare il proprio paese o restare. La storia ci ha mostrato che è stata spesso la seconda opzione a prevalere. Infatti, poco a poco i semplici operai locali hanno elaborato empiricamente tecniche costruttive per rendere le case e gli edifici in generale più sicuri e in grado di resistere ai terremoti. L'Ing. Andrea Della Pietra ha presentato alcune di queste tecniche e di come è possibile identificarle negli edifici storici.
5) 19.11.2017 “Sir Nevile Reid: fra Wagner e briganti, la vita di uno scozzese nella Ravello dell’800” Matilde Romito (Hotel Graal)
È stata l’occasione per tuffarsi nell’atmosfera un po’ gotica della Ravello della seconda metà dell'Ottocento, quando Villa Rufolo era abitata dallo scozzese Francis Nevile Reid che trasformò i ruderi della Villa in uno dei più squisiti ambienti botanici del Meridione. Indagini archeologiche condotte in loco hanno rivelato una grande varietà tipologica dei materiali emersi dallo svuotamento di una cisterna che serviva in quel periodo come deposito per i rifiuti della casa. La singolare possibilità di ricostruire, mediante questi reperti “di scarto”, la vita quotidiana del padrone di casa si sposa ad ampie ricerche biografico-archivistiche che portano luce sulla vita “ravellese” di questo personaggio-mecenate che con le sue molteplici iniziative urbanistiche e culturali ha “creato”, in un certo senso, il profilo moderno di Ravello.
6) 26.11.2017 “Senza GPS e carta di credito: turisti dell’800 in Costa d’Amalfi” Dieter Richter (Hotel Parsifal).
Lo studioso tedesco del Grand Tour, grande conoscitore della storia della Costiera Amalfitana, nonché membro del Comitato Scientifico del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, ha illustrato il “turismo” in Costiera nel 19mo secolo. Infatti per i “Grandturisti” di una volta, in giro senza GPS e carta di credito, i mesi invernali erano il periodo prediletto per un soggiorno nel Sud. Non volevano scottarsi al sole seminudi, per evitare l’abbronzatura della pelle, che all’epoca sfoggiavano solo i “contadini”. Avevano paura del caldo estivo ma amavano la luce abbagliante del Sud, i colori chiari. Erano pittori, scrittori, persone erudite che ci lasciarono, nei loro diari e resoconti di viaggio - così come nelle loro opere - un’immagine affascinante del turismo di una volta.
7) 3.12.2017 “I 2500 anni di storia di Paestum in 90 minuti” Giuliana Tocco (Hotel Parsifal).
A lungo responsabile del sito archeologico dell’area dei templi, in qualità di Soprintendente Archeologo di Salerno ed attualmente componente del Comitato Scientifico del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, Giuliana Tocco ha spiegato i motivi che spinsero i Greci della più ricca e potente colonia della Magna Grecia, Sibari, a fondare a loro volta una città nella piana che si stende a sud di Salerno; quali forme diedero alla nuova città, assegnandole il nome di Poseidonia.
8) 10.11.2017 “Presentazione del racconto vincitore della prima edizione del premio letterario ‘Ravello Tales’” Maddalena Pennacchia, Università Roma Tre, e proiezione del documentario di Piero Cantarella “La medicina dei semplici” (Villa Eva).
L’incontro è cominciato con l’annuncio del vincitore del premio Ravello Tales 2017. Maddalena Pennacchia ha introdotto il racconto vincitore, La Salamandra di fuoco/ The Fire Salamander di Lara Phillips (Regno Unito) ed il racconto Il memoriale di Ravello/ Ravello Memories, un testo scritto e illustrato da due studentesse di Roma Tre, Ilaria Papagni e Ilaria Miegge, che ha ricevuto la menzione speciale “Studenti” da parte del Consorzio.
È seguita poi la proiezione del documentario “La medicina dei semplici”. Fino a pochi decenni fa – intorno alla metà del secolo scorso – in ogni paese del comprensorio della Costiera Amalfitana esistevano donne ed uomini capaci di curare un buon numero di malattie utilizzando le erbe spontanee. Questi guaritori si tramandavano un sapere antico, che avevano appreso dai loro genitori, e lo esercitavano in maniera gratuita in favore della collettività. Chi aveva queste conoscenze aveva anche la responsabilità di metterle a disposizione di tutti. Oggi tutto questo è andato perduto. La modernità ci ha portato in altre direzioni, e le erbe spontanee dei nostri monti stanno li a ricordarcelo.
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