Giornata di Studio per la Presentazione del Progetto Recupero e Valorizzazione scavi archeologici Monastero SS.Trinità
Ravello 30 Aprile 2016

 

Si è svolta sabato 30 aprile, presso l’Auditorium di Villa Rufolo a Ravello, la Giornata di Studio per la Presentazione del Progetto Recupero e Valorizzazione scavi archeologici del Monastero della Santissima Trinità.
Il progetto, promosso dall’ATS composta dall’Associazione Ravello Nostra (capofila), dal Comune di Ravello, dall’Università degli Studi di Salerno e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, è finanziato con i fondi del Ministero della Gioventù, nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”.
E' stato il Sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, ad aprire i lavori con i saluti di rito ed esprimendo grande apprezzamento per un’iniziativa che vede la partecipazione di giovani non solo ravellesi ma provenienti dall’intero comprensorio della Costiera Amalfitana. Analogo compiacimento è stato manifestato dal Presidente dell’Associazione Ravello Nostra, Paolo Imperato, e dal Presidente del Centro Universitario per i Beni Culturali, Alfonso Andria, che hanno rivendicato il merito di aver fortemente creduto in questa operazione di recupero di un’area abbandonata e soprattutto dimenticata. È stato più volte sottolineato che nonostante i problemi burocratici che hanno rallentato l’iter organizzativo, alla fine l’intero progetto ha preso forma e ha assunto tutti i requisiti per diventare un esempio virtuoso di recupero ambientale e culturale di un bene di cui l’intera comunità ravellese potrà riappropriarsi.
Rosa Fiorillo, docente di Archeologia Medievale, ha chiuso la parte istituzionale dedicata ai saluti, in sostituzione del Direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno, Maria Giovanna Riitano, ed ha contestualmente aperto quella tecnica. Si è infatti soffermata sugli aspetti archeologici del sito e ha mostrato, grazie al supporto di fotografie realizzate con un drone e a un rilievo digitale, come l’antico monastero abbia cominciato a rivelare tutta la sua imponenza architettonica. La realizzazione di una summer school archeologica e la pubblicazione di un research book permetteranno di incrementare il dibattito sulle modalità di tutela di questo sito. L’Assessore all’Ambiente del Comune di Ravello, Pasquale Palumbo, da sempre in prima linea nella cura del territorio, ha descritto la genesi del progetto a partire dalla manifestazione “Puliamo il mondo 2012” durante la quale intense giornate di pulizia dell’area permisero di mettere fine a quella che era diventata una vera e propria “discarica di quartiere”. L’Architetto Rosa Zeccato, responsabile dell’UTC del Comune di Ravello, ha poi esposto il progetto di recupero ambientale che comporterà la fruizione a pieno regime del sito. Grazie al binomio conservazione - fruizione il patrimonio artistico minore può più facilmente trasformarsi da un bene da contemplare ad un bene da valorizzare.
Il project manager Pio Manzo ha analiticamente spiegato le fasi in cui il progetto si svolgerà mettendo in evidenza che si tratta di un lavoro multidisciplinare che vede l’impegno di molte figure professionali che dovranno collaborare in sinergia alternandosi nei vari momenti di sviluppo del progetto.
Sono stati poi gli interventi di Salvatore Amato, Arianna Villani, Luigi Criscuolo e Pasquale Ruocco a creare un vero e proprio ponte tra passato e presente. Se da una parte l’archivista Amato ha ricordato la storia del monastero, dalla sua costruzione ad opera del patrizio Francone Rogadeo nel 944 per ospitare le sole donne nobili, fino al suo obbligato abbandono per effetto delle leggi napoleoniche sulla soppressione degli ordini monastici con conseguente distruzione dell’intera struttura, dall’altra, i contributi di un’archeologa, di un restauratore e di uno storico dell’arte hanno permesso di avere prova tangibile delle grandi potenzialità dell’area. Le loro proposte di creazione di laboratori grazie all’ausilio di insegnanti d’arte, artigiani e maestri di strada con mostre, presentazioni di libri e collaborazioni artistiche con il vicino polo ceramico vietrese creeranno soprattutto nei più giovani, a cui sono indirizzate le proposte, quella sensibilità e fidelizzazione verso i luoghi del proprio passato e della propria cultura che assicurerà la valorizzazione del sito nel tempo.
A chiudere l’evento il coordinatore del progetto Maria Carla Sorrentino che ha presentato l’intero staff, ricordando che è possibile visitare il sito tutti i giorni grazie al lavoro di un gruppo di giovani che si occuperà dell’accoglienza dei visitatori (si spera tanti).