Tavola rotonda Rafforzamento antisismico dell'edificato antico, rafforzamento antico, regole nuove: problemi e potenzialità

Ravello, 11 Dicembre 2004

Nel quadro del 14° corso intensivo "Retrofitting dell'edificato storico non monumentale e culture sismiche locali: problemi, metodi, tecniche", Ravello 8-14 dicembre 2004

Gli edifici antichi sono stati concepiti e costruiti non solo sulla base di una consolidata conoscenza dei  rischi locali, ma anche in previsione di una manutenzione permanente. Una impostazione "tecnica" che si inseriva in un contesto economico in cui la risorsa più abbondante e a buon mercato era la mano d'opera. Inoltre, poiché le conoscenze tecniche erano diffuse, raramente venivano effettuate trasformazioni non compatibili con i caratteri strutturali degli edifici. Oggi invece si considera la manutenzione come inutile, o troppo costosa. Oppure gli interventi di manutenzione/rafforzamento si fanno, ma utilizzando tecniche e materiali molto diversi da quelli presenti negli edifici antichi.

La manutenzione continua ed appropriata è non solo il più efficace intervento di "rafforzamento" dell’edificato antico, è anche estremamente conveniente. Permette di ridurre la vulnerabilità dei sistemi locali, facilita la tutela del patrimonio culturale e il recupero delle culture locali e, implicando lavorazioni ad alta intensità di lavoro, può contribuire allo sviluppo locale.

L’enunciato è semplice, tradurlo in azioni un po’ più complesso. Intanto, nella formazione universitaria il tema della riparazione degli edifici antichi è poco presente, e quasi esclusivamente sotto il profilo “artistico” (nei corsi di restauro). Una incongruenza pesante, se si pensa che in Italia il 67,4% del patrimonio abitativo è costituito da edifici costruiti prima dell’avvento del cemento armato, mentre nell’università italiana i corsi sulle strutture in muratura portante sono solo il 5,7% di quelli di ingegneria strutturale.

Una politica sistematica di rafforzamento antisismico dell’edificato antico – e, più in generale, di manutenzione appropriata del territorio storico ‑ attraverso il recupero (critico) delle tecnologie storicamente collaudate appare oggi non solo intrinsecamente conveniente per i motivi sopra esposti, ma può anche sfruttare grandi opportunità.

In tale prospettiva il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, nell’ambito del XIV Corso Intensivo su “Retrofitting dell'edificato antico non monumentale e culture sismiche locali: problemi, metodi, tecniche” e quale soggetto attuatore del programma di INNOVA (Sviluppo e Trasferimento dell’Innovazione applicata ai Beni Culturali ed Ambientali), uno dei Centri di Competenza che la Regione Campania ha avviato per lo sviluppo della ricerca applicata, ha organizzato una Tavola Rotonda internazionale su Rafforzamento antisismico dell'edificato antico, rafforzamento antico, regole nuove: problemi e potenzialità, con l'obiettivo di analizzare le prospettive di una politica di manutenzione dell’edificato storico non monumentale capace di coniugare ricerca, formazione e sviluppo locale, in ambito nazionale e mediterraneo, anche alla luce delle attuali politiche di supporto.