La valutazione della qualità del paesaggio. Indicatori, aspetti socio-economici ed innovazione tecnologica

Roma, 22 novembre 2012

“La valutazione della qualità del paesaggio. Indicatori, aspetti socio-economici ed innovazione tecnologica” è il tema dell’incontro promosso ed organizzato dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali (CUEBC) di Ravello, in partnership con Azienda Romana Mercati – Camera di Commercio Roma e CROMA – Università di Roma Tre, in programma giovedì 22 novembre presso il Tempio di Adriano, sede della Camera di Commercio di Roma, in Piazza di Pietra.

L’apertura dei lavori è stata affidata ad Aldo MATTIA, Presidente ARM - Camera di Commercio di Roma, Alfonso ANDRIA, Presidente CUEBC e Senatore della Repubblica, Carlo TRAVAGLINI, Presidente CROMA - Università Roma Tre e Massimo PISTACCHI, Coordinatore Comitato Scientifico “ORIZZONTI”.

La giornata di studi ha inteso avviare un dibattito che porti ad una più ampia condivisione del significato del termine “qualità”, degli aspetti valutativi e della loro rilevanza per il mondo economico, con esemplificazioni relative a diverse realtà territoriali e con particolare attenzione al caso della Campagna Romana. Parlare di indicatori di qualità è sempre questione complessa e controversa. Anche per quanto riguarda il paesaggio, diversi ambiti culturali intendono la qualità in modo diversificato e ciò si verifica in particolare nel dialogo, non sempre facile, fra contesti più prettamente naturalistici e quelli che operano nella pianificazione e progettazione ambientale. Per questo motivo l’incontro, che chiude il terzo ciclo di “ORIZZONTI”, proverà a mettere insieme i punti di vista della ricerca, delle amministrazioni pubbliche e dell’innovazione tecnologica in un confronto che vedrà la partecipazione di esperti e addetti ai lavori.

Ricomporre i frammenti della memoria guardando agli orizzonti della contemporaneità è l'intento che ha mosso il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali (CUEBC) di Ravello a dar vita ad una sequenza di progetti multidisciplinari volti a far scoprire il grande fascino che determinati, insoliti, patrimoni culturali, ancora confinati in una ristretta cerchia di studiosi ed esperti, possiedono, alla stregua di quello esercitato da altri, come l'archeologia e le arti figurative, ormai oggetto "di largo consumo".

In quest'ottica, nel 2008, si è dato vita al primo ciclo con il progetto "In Byte Bemolle. Innovazione tecnologica e patrimoni sonori ed audiovisivi" che  ha avuto lo scopo di richiamare l'attenzione delle Istituzioni e di un ampio pubblico sul prezioso contributo che il patrimonio sonoro può offrire al riconoscimento ed alla preservazione delle identità territoriali e sociali. In ideale continuità con il precedente si è posto il secondo ciclo con il progetto "Il patrimonio ritrovato. Memoria storica e percorsi di rivisitazione", che si è prevalentemente focalizzato sul patrimonio librario ed archivistico, sulla sua tutela, sugli sviluppi della digitalizzazione che ne mutano i connotati tradizionali e le stesse modalità di fruizione. Infine, il terzo ciclo, con il Progetto "Leggere il Paesaggio. Espressioni e linguaggi", affronta una tematica scelta anche in ragione del decennale della Convenzione europea del paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000, nel cui ambito si possono peraltro rintracciare principi a suo tempo posti a fondamento della carta costituzionale italiana e oggetto di una costante attenzione da parte del legislatore.