Pilot project for Cultural and Creative Industries Finance, Learning, Innovation and Patenting for Cultural and Creative Industries (FLIP for CCIs-2) 

Workshop: 4.4 Valorizzazione delle competenze per il settore dei Beni Culturali - Analisi dei bisogni e suggerimenti
Meeting Zoom, 17 settembre 2021

Partecipanti
Federica Epifani, Università del Salento
Eugenia Apicella , CUEBC Segretario Generale
Elena De Panfilis,Università Cattolica del Sacro Cuore
Patrizia Miggiano, Università del Salento
Cristina Misiti, già direttore Istituto per la Patologia del Libro, MiC
Fabio Pollice, Università del Salento, INCREAS Country Manager
Luciano Rosati, Università di Napoli
Maria Carla Sorrentino, CUEBC
Monica Valiante, CUEBC

Programma
Benvenuto di Eugenia Apicella e Fabio Pollice
INCREAS Presentazione e Introduzione al Workshop, Federica Epifai
Discussione.
a) Come hai migliorato le tue abilità?
b) Che tipo di miglioramento è necessario nel campo dei beni culturali?
c) Come può essere possibile?
Conclusioni


Discussione
- Non esiste una definizione chiara di “manager culturale”. Abbiamo bisogno di una definizione precisa per quanto riguarda sia il profilo di abilità e competenze (e il suo riconoscimento) che il profitto economico. Al momento, c'è un divario tra ciò che è considerato una competenza necessaria e ciò che vale effettivamente la pena di essere finanziato.
- Si raccomanda la transdisciplinarietà, e un manager culturale dovrebbe essere un professionista transdisciplinare: dovrebbe essere una figura di spicco in grado di “fare le domande giuste”. In Italia, al momento, mancano figure professionali di questo tipo.
- Le università dovrebbero cambiare il loro approccio, spostandosi verso curricula più orientati alla pratica. Tutti i partecipanti convergono sul fatto che, nel corso della loro carriera, si trovano spesso ad affrontare la necessità di acquisire una specifica competenza attraverso corsi speciali non previsti dai tradizionali curricula universitari. Anche l’apprendimento “learning by doing” è molto comune.
- La transizione digitale è necessaria. L'H-BIM (Historical o Heritage Building Information Modeling) può essere uno strumento cruciale per perseguire un archivio digitale del patrimonio culturale.
- Allo stesso tempo, gli strumenti digitali non sono “la” soluzione. Non può essere considerato come l'obiettivo di un progetto. Dovrebbe essere chiaro che si tratta piuttosto di uno strumento, qualcosa di utile per migliorare l'accessibilità del patrimonio.