Seminario sulla gestione dei paesaggi culturali Unesco: principi, metodi, esperienze
Costa d'Amalfi e Cilento | 18-21 marzo 2024 | in collaborazione con CITTAM, Università Federico II, nel quadro di MASTER ERASMUS MUNDUS DyCLaM +– Dynamic of Cultural Landscapes: Heritage, Memory and Conflictualities
DYCLAM+ è un originale e unico programma di formazione universitaria europea nel quadro di ERASMUS MUNDUS che offre agli studenti un percorso formativo presso l'Università Jean Monnet di Saint-Etienne (Francia, semestre 1), presso l'Istituto Politecnico di Tomar a Maçao (Portogallo, semestre 2), Babes Università Bolyai di Cluj-Napoca (Romania, 3° semestre), Università Federico II di Napoli (Italia, 4° semestre e corsi delocalizzati, di cui uno a Ravello presso il CUEBC) e in collaborazione con molti partner associati.
Al termine di due anni di studio e mobilità, gli studenti avranno le conoscenze e le competenze essenziali per lavorare nelle ONG, in istituzioni internazionali per la promozione, la competenza e la salvaguardia del patrimonio e del paesaggio culturale (UNESCO, IUCN, ICOMOS, ecc.), in enti locali, siti del patrimonio o società private (ICONEM).
L'idea originale nasce dalla consapevolezza dell'importanza - percepita a livello mondiale - che il patrimonio culturale (materiale e immateriale) riveste oggi, da un punto di vista sociologico, economico, tecnologico, archeologico, diplomatico, simbolico.
La globalizzazione, l'emergere di una classe media 'mondiale', l'intensificazione della mobilità umana transnazionale e l'aumento dei flussi turistici sono stati un fattore importante nello sviluppo della "cultura del patrimonio". Mai come adesso la comunità internazionale si è mobilitata così tanto su questa nuova questione geopolitica quale è diventato il patrimonio culturale.
Citiamo solo quattro esempi che fanno notizia: la restituzione di beni culturali illeciti o la ricostituzione di beni distrutti; l'impatto negativo del turismo di massa sulle città e sui siti del patrimonio; i conflitti tra memoria e uso; e gli effetti della rivoluzione digitale in campo culturale.
Quello che mancava era un programma di formazione europeo che consentisse una migliore comprensione della globalizzazione del fenomeno del patrimonio culturale, delle sue conseguenze e della sua governance.
È quindi fondamentale formare esperti in grado di rinnovare le politiche di sviluppo e gestione in linea con queste nuove sfide e che potranno sviluppare le proprie competenze nel mondo e diffondere la "cultura del patrimonio" europea al di fuori dell'Europa.
Per raccogliere questa sfida, i membri del consorzio (Italia, Portogallo, Romania, Francia) hanno creato una rete di partner associati che rappresentano 14 istituzioni accademiche di 14 Paesi, e tra questi figura il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, dando vita ad un team di insegnamento interdisciplinare e internazionale che mette insieme il mondo accademico e quello delle professioni.
Il motto del progetto - che coincide con la sua mission - è: Eccellenza, Apertura, Innovazione, con l'obiettivo di promuovere un patrimonio condiviso, responsabile e sostenibile.
In particolare, durante il semestre erogato dall’Università di Napoli, nell’anno accademico 2024, gli studenti di DYCLAM+, hanno partecipato ai seminari itineranti, a Ravello e in Costiera Amalfitana, dal 18 al 19 marzo, e in Cilento dal 19 al 21 marzo, sul tema della gestione dei paesaggi culturali UNESCO.